I consigli del vecchio agricoltore | Giugno
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© Christian Bertero |
Presso di noi il grano si falcia. Ma accade qualche volta, che il grano marzuolo dia così basse le spighe, che invece di falciarle, siasi costretti si svellerle.
Falciate le spighe dal mietitore, egli ne forma de' manipoli, che lascia nel luogo stesso in cui si ritrova, ed un raccoglitore, che suol andare indietro a sei, sette, o otto mietitori, va raccogliendo con una specie di grande uncino di legno più, o meno di questi manipoli, secondo la grandezza, e ne forma de' covoni.
Si semina il sesamo (giuggiulena) in terra esposta al sole, anche ove si fosse mietuto, di già il fieno e l'orzo. Essendo la sua coltura simile a quella dell'endivia, si adacqua tosto che è spuntato, e poi di mano in mano come fosse d'uopo. Le piante debbono essere distanti l'una dall'altra un palmo circa.
Si svellono, e si battono i legumi maturi.
Si pulisce dalle mal'erbe per la prima volta ogni sorta di riso.
Si svella la canapa.
Si raccolgono, e si legano i nuovi tralci nelle vigne.
L'ortolano raccoglie i semi delle rape, e delle altre piante da orto; sarchia i ceci, i fagiuoli, ed il formentone, e spunta colle dita i tralci delle zucche, e de' melloni.
Si prosiegue a spiantare le radici di quei fiori che non aveano le foglie secche nel precedente mese. Si continua la raccolta de' semi di varie piante.
Si termina in questo mese di mungere le pecore.
Verso la fine di questo mese si cessa di dare lo stallone alle giumente.
Si continuano le diligenze per raccogliere gli sciami.
[Calendario per l'agricoltore siciliano, 1827]
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