I consigli del vecchio agricoltore | Gennaio
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"Guarda, le mie mani... sono come la terra". Un contadino siciliano. ©Stefano Alderuccio |
Si sarchiano (zappulianu) i frumenti, e gli orzi, che hanno già messe quattro, e più foglie.
Si zapponano le fave cresciute un mezzo palmo, e le lenti.
Si arano per la prima volta le risaje.
E' in questo mese, che da molti si pianta la vite.
Si potano le pergole.
Si pianta il sommacco situando le barbatelle a distanza di un palmo e mezzo, o di due palmi, fra loro, e si zappa; per venire poi la pianta più vigorosa o fronzuta, si dovrà aver cura nel piantarlo, che del fusto non ne sia sopra terra più di mezzo palmo, e quindi si taglia quello che si troverà più in alto. Si fa la prima zappatura all'adulto.
Si tagliano i canneti, ed i salceti, e si preparano i pali per le viti.
Si continua in questo mese a togliere il seccume dagli ulivi; ogni quattro o cinque anni si potano quelli, che domandano l'ajuto del ferro.
L'ortolano fa i semenzai de' ravanelli, delle lattughe, delle cicorie, e delle indivie; semina le petronciane (milinciani), i pomi d'oro, i peperoni, i sedani (acci); e pianta gli agli, i porri, le cipolle, i piselli, e le fave.
Il giardiniere fa il semenzajo de' sorbi, peschi, noci, mandorli, prugni, peri, meli; innesta a marza ( a brocca) gli alberi, che fan gomma, come peschi, ciriegi, e ripulisce quelli che sono attaccati dal musco, o dalle piante parasitiche.
Il boscaiolo taglia ogni sorta di legname da taglio; fa il semenzajo delli castagni, e trasporta nelle buche preparate le piccole piante di castagno, già nate in seme, riserbandosi d'innestarle a zufolo (ad aneddu) nel quinto anno.
Si piantano le rose di ogni sorta, anche per mezzo de' rami (magghioli); si potano i gelsomini selvaggi, e se ne piantano i rami per innestarli in marzo dell'anno seguente; si cominciano a piantare l'erbe odorose per ornamento de' giardini.
Il fattore visita le siepi, ed i fossati attorno ai poderi, onde riparare ai danni portativi nell'anno scorso, e meglio difendere dagli animali i suoi campi.
Si taglia dal bosco il legname a formare e racconciare gli strumenti agrari, e quello che dee servire, ad uso della fattoria.
Si continua a condurre il bestiame dalle montagne alle marine, cioè da' luoghi ombrati e freddi ai più solatii, e riparati da tramontana.
Si cominciano a travasare i vini.
Si prosiegue a somministrare il ciclo alle api.
Si da' principio a mettere sotto la chioccia le uova delle galline.
[Calendario per l'agricoltore siciliano, 1827]
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