Le Fate di Isnello
«La potestà che addebitano a queste fate è grande. Dicono che esse, per volere di Dio, abitano in alcune case; che, essendo spiriti, fate buone e le cattive, e che le buone spesso la mattina ti fanno trovare la casa spazzata e in pieno assetto, pieni d'acqua i vasi, filata la stoppa, tessuta buona parte della tela, e fino crivellata, se devi impastare la farina; le cattive, invece, massime se ti lagni, ti fanno il rumore ed il versaccio la notte; le levano dalla cuna o d'allato, mentre dormi, i bambini, che trovi poi qua e là la mattina in terra freddi, muti e che sarebbero colti da paralisi, se pria di giorno ti rischiassi a pigliarli: che ti danno dei pizzicotti e ti lasciano le stampe nere alle braccia e alle gambe, quando loro piace, se ti adiri; che esse abitano più in paese che in campagna, e che non si fanno mai vive nelle case dove ci è abito di S. Pietro, dove abita cioè un sacerdote o un chierico.»
[Giuseppe Pitrè, Leggende, usi e costumi del Popolo Siciliano]
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