L'antica arte cioccolatiera modicana
«Altro richiamo, per restare alla gola, è quello del cioccolato di Modica e quello di Alicante (e non so se di altri paesi spagnoli): un cioccolato fondente di due tipi – alla vaniglia, alla cannella – da mangiare in tocchi o da sciogliere in tazza: di inarrivabile sapore, sicché a chi lo gusta sembra di essere arrivato all'archetipo, all'assoluto, e che il cioccolato altrove prodotto – sia pure il più celebrato – ne sia l'adulterazione, la corruzione.» [Leonardo Sciascia e Giuseppe Leone, La contea di Modica, 1983]
Modica è una cittadina della provincia di Ragusa celebre per le sue bellezze architettoniche barocche tanto da essere dichiarata, insieme con la Val di Noto, Patrimonio Mondiale dell'Umanità dall'UNESCO. La splendida cittadina è ubicata nell'area meridionale dei Monti Iblei ed è divisa in Modica Alta e in Modica Bassa: la prima area ruota intorno al Castello, la seconda si sviluppa in una valle dove anticamente scorrevano due fiumi. La struttura architettonica della città è tipica dei centri della Val di Noto; caratteristiche sono alcune abitazioni nella parte più antica del centro urbano che si presentano addossate l'una all'altra spesso estensione di grotte abitate sin dall'età preistorica. L'aspetto generale di Modica è prevalentemente tardo barocco risalente al dopo terremoto del 1693, ciò che la rende affascinante è l'abbondanza di monumenti, chiese e palazzi, e la presenza di pittoreschi vicoletti ricchi di botteghe artigianali.
I modicani sono famosi in tutto il mondo anche per l'arte cioccolatiera che affonda le proprie origini nel periodo della dominazione spagnola. Furono proprio gli spagnoli, che sbarcando nelle Americhe appresero dagli Aztechi i metodi di lavorazione del cacao: gli Aztechi trituravano le fave di cacao servendosi di una pietra [metate] ottenuta una pasta granulosa veniva successivamente mescolata a delle spezie, soprattutto al peperoncino. Questa antica arte fu importata nella Contea di Modica durante il 1600, nel corso degli anni i modicani aggiunsero alla tradizionale ricetta azteca lo zucchero e altre spezie come la cannella e la vaniglia.
Si tratta di una lavorazione a freddo durante la quale lo zucchero non si scioglie nell'impasto ma mantiene integri i cristalli, contribuendo in questo modo a rendere ancora più croccante la sensazione al palato. La forza del prodotto consiste nella semplicità della lavorazione e nell'assenza di burro o di altre sostanze estranee. In quasi tutti i laboratori artigianali che producono il prelibato Cioccolato Modicano vengono proposte altre varianti di gusto, tra le più squisite: caffè, arancia, limone, cannella, peperoncino, anice, carrubba, pistacchio, menta, manna, zenzero e molti altri ancora.
Nel 2003 è stato istituito il Consorzio di Tutela del Cioccolato Modicano, nel quale aderiscono 20 produttori locali, al fine di salvaguardarne la storia, la ricetta tradizionale ed unica di un prodotto così prestigioso. A breve diventerà il primo cioccolato europeo Igp [Indicazione Geografica Protetta] dopo che il Parlamento Europeo ha approvato il "pacchetto qualità".
Per ulteriori informazioni consultare: Il portale del Cioccolato Modicano
Gusti delle tavolette artigianali |
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